Ciambella glassata con nocciole ed uvetta

Mi piace gironzolare su e giù per la rete e curiosare nei blog di cucina. Non sempre ho il tempo e la voglia di postare un commento o un complimento ai foodbloggers in cui mi imbatto, più o meno sempre per caso, ma spesso rimango ammirata dai loro lavori che per me, altrettanto spesso, rappresentano vere e proprie fonti di ispirazione. Certo, il tempo è quello che è... inoltre, essendo il mio un blog dedicato ai dolci, non sempre posso mettermi all'opera come vorrei... perchè bisogna pur stare attenti alla linea! Ciò che è certo è che, grazie all'esperienza in rete, ho scoperto un mondo nuovo che non smette mai di stupirmi... 
In questi giorni ragionavo, appunto, sul senso di questo fenomeno dei foodblog che sembra impazzare più che mai, complice anche la rinnovata attenzione -in questo tempo di crisi- verso il cibo, soprattutto quello preparato in casa, con amore e dedizione... E per darmi una risposta sul perché dell'enorme diffusione dei diari di cucina sul web, ho cercato di partire dalle mie motivazioni: soprattutto, un'esperienza di condivisione di una passione, oltre che di libero sfogo di creatività, in uno spazio personale ed aperto, nello stesso tempo, a chiunque abbia la voglia di passarci per curiosare, sbirciare, imparare, commentare... e chi più ne ha più ne metta!
Immagino sia questa la motivazione più profonda e più vera che sorregge l'esistenza della maggior parte dei blog di cucina... Ecco perchè mi viene da sorridere quando, qua e là, mi capita di leggere polemiche circa la "paternità" di questa o quella ricetta, con rimproveri aperti -anche se mai diretti- ad un "qualcuno" che si sarebbe appropriato di ricette altrui, spacciandole per proprie.
Nel grande mare della rete in cui navigano le zattere leggere dei foodblog, ha davvero senso parlare di "diritto d'autore"? O non sono, piuttosto, le nostre, pagine aperte in cui liberamente mettiamo a disposizione di chiunque abbia la voglia di venirci a visitare la nostra piccola sapienza e la nostra grande passione?
Che senso ha, dunque, condividere per poi reclamare vincoli e limiti a ciò che condividiamo?
La cucina, poi, è come la musica... le note son sempre le stesse, sta alla fantasia di chi le utilizza mescolarle per tirar fuori accordi sempre nuovi. Ma può succedere che un accordo o, addirittura, un'intera melodia sia stata già pensata da qualcun altro, senza che necessariamente vi sia stato plagio... che senso avrebbe, allora, recriminare?
Certo, la buona educazione imporrebbe la citazione delle nostre fonti d'ispirazione, non foss'altro che per riconoscergli il merito di quella scintilla che ha accesso la fiamma della nostra creatività: io cerco di farlo sempre... come nel caso di questa profumata  e golosissima ciambella glassata, vista sulle pagine del sito di Martha Stewart, anche se -come al solito- personalizzata sia negli ingredienti (non amo le noci di pecan che invece utilizza lei!) che nel bilanciamento degli stessi (una netta sforbiciata a burro e zucchero per me sono state d'obbligo)... 
Ma se mai capitasse che, qui o là, un giorno trovassi una "mia" ricetta senza che vi sia il riferimento al mio blog... amen, penso proprio che vivrei bene lo stesso... :)
A chiunque si cimenterà, allora, come sempre.... buon assaggio!

***

CIAMBELLA GLASSATA CON NOCCIOLE ED UVETTA

per la ciambella
230 gr. di farina 00
200 gr. di uva sultanina Noberasco
150 gr. di nocciole sgusciate Noberasco
150 gr. di burro
150 gr. di zucchero di canna + 1 cucchiaio abbondante di miele
3 uova
1 bicchierino di brandy
1 grattugiata abbondante di noce moscata
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
1 pizzico di sale

per la glassa
100 gr. di zucchero a velo
acqua o succo d'arancia q.b.





Si comincia mettendo a rinvenire l'uva sultanina Noberasco in acqua calda, in modo da farla ammorbidire. Nel frattempo, lavorare nella planetaria con la frusta, oppure con un mixer da cucina, il burro a temperatura ambiente a pezzetti con lo zucchero, il miele ed il pizzico di sale.


Quando avremo ottenuto un composto soffice e spumoso, uniremo le uova intere, una per volta. Infine, aggiungeremo il brandy.
Terminata la lavorazione degli ingredienti liquidi, cominceremo ad inserire un pò per volta la farina setacciata con il lievito e la noce moscata, sempre montando il composto con il mixer o la frusta della planetaria.
Una volta ottenuto un impasto fluido ma sostenuto e ben liscio, aggiungeremo l'uva sultanina Noberasco ammollata e strizzata.


Infine, dopo averle tritate grossolanamente con un tritatutto elettrico, inseriremo le nocciole  sgusciate Noberasco.


L'impasto così ottenuto andrà versato in uno stampo da ciambella ben imburrato ed infarinato ed infornato a 170° per circa un'ora.
Dopo aver cotto, sformato e freddato la ciambella, la irroreremo con la glassa preparata mescolando qualche cucchiaino di acqua o succo d'arancia con lo zucchero a velo.... sarà pronta per essere mangiata!


Con questa ricetta partecipo al contest di Ema del blog Arricciaspiccia


in collaborazione con Noberasco

Commenti

  1. Ciao!!! Bellissima ricetta e concordo con te quando dici che non ci si dovrebbe arrabbiare se si trova una ricetta mooooolto simile ad una proposta da noi, ma li per li penso sia normale che venga un pizzico di rabbia :)! Ma è anche vero che nel giro di 10 secondi bisognerebbe essere fieri di noi sapendo che qualcuno è rimasto colpito da una nostra ricetta :)
    Questa torta è deliziosa, io sono per le torte semplici e alte...hai centrato in pieno l'obiettivo :)! Grazie mille! Ti abbraccio forte!!!
    Ema

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    1. Ciao Ema! È esattamente così: se copiano vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di buono!! :) tra l'altro proprio in questi giorni, sbirciando qua e là, ho visto come qualche tempo fa ha reagito un bravissimo food blogger ad un vero e proprio plagio di una sua ricetta... È andato a fare i complimenti alla tipa in questione, senza cogliere la provocazione..un grande! :) sono felice che la ricetta ti sia piaciuta, un abbraccio a te!

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  2. passa a trovarmi! un premio per te!

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